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Leica IIIc stepper commemorative


Le Leica IIIc stepper vennero prodotte tra il maggio 1940 ed il maggio 1946.
Erano fotocamere belliche, nel primo periodo (1940-1944) vennero vendute esclusivamente all’esercito tedesco e a pochi altri ricchi o potenti.
Nel secondo periodo (1945-1946) queste Leica vennero vendute esclusivamente ad ufficiali della US Army.
Non erano fotocamere per i collezionisti. Eppure Leitz dedicò (come era sua tradizione) due di queste Leica ad altrettante personalità. Come al solito, si trattava di due fotocamere con numero di serie significativo.


#375000 red curtains donata al Feldmaresciallo Erwit Rommel (1891-1944), all’epoca alla guida della Pankerarmee Afrika (divisione corazzata Africa)

Erwit Rommel con la sua Leica IIIb (non esistono foto con la Leica IIIc commemorativa)

La fotocamera venne costruita nel maggio 1941, ma venne donata a Rommel solo verso il novembre 1942, oltre un anno dopo. Il 6 febbraio del 1943 Rommel, con una lettera indirizzata a Ernst Leitz II, ringraziava sentitamente per il dono.
Evidentemente alla Leitz non avevano ancora deciso a chi donarla. Questo fatto, da solo, appare significativo. La famiglia Leitz non era nazista. Lo testimonia lo sforzo posto in essere per salvare le proprie maestraenze ebree dallo sterminio. Tra il 1933 ed il settembre 1939 (quando Hitler chiuse le frontiere tedesche) la Leitz assunse centinaia di ebrei, li assegnò alla sezione vendite e subito dopo li trasferì nelle sedi estere della Leitz (USA, Francia, Inghilterra, Hong Kong). Si trattava di un chiaro escamotage per salvare centinaia di famiglie.
Rommel era un ottimo soldato, e lo dimostrò durante la prima guerra mondiale, quando ricevette (da tenente) la più alta onoreficenza militare dell’impero tedesco, per il ruolo avuto nella battaglia di Caporetto: una operazione che aveva portato la Germania ad un soffio dalla vittoria sull’Italia. Egli tuttavia non apparteneva alla aristocrazia militare prussiana: lo prova il fatto che Rommel ricevette l'altissima onorificenza sopra citata "a mezzo posta", insieme alle bollette ed alla pubblicità. Nessuna cerimonia. L'aristocrazia militare riconosceva i suoi meriti, ma lo teneva fuori dalla propria cerchia. In tempi "normali" Rommel non sarebbe mai riuscito a salire troppo in alto nei gradi militari. Il nazismo usò Rommel per la propria propaganda (il merito ed il valore militare premiati anche in soldati plebei), e Rommel si lasciò usare dal nazismo: se divenne Feldmaresciallo  (il grado più alto) a soli 50 anni, di certo lo dovette al nazismo. Rommel disse "avrei preferito una divisione in più al posto del grado di Feldmaresciallo", ma questo faceva parte del personaggio. Occorre guardarsi dalla mitizzazione del personaggio e rammentare che tale mito era alimentato dalla propaganda nazista in funzione antiaristocratica. E' impossibile dire quanto le idee di Rommel fossero vicine o lontane dal nazismo. Di certo egli fu molto favorito dal nazismo. Rommel sapeva di avere talento e pretendeva che il talento fosse premiato. Detestava quella aristocrazia militare che non lo aveva mai accolto, disprezzava i raccomandati; a maggior ragione se in divisa, fanfaroni ed incapaci. Stimava il valore dei soldati semplici italiani, quanto disprezzava chi li comandava. Sicuramente Rommel ebbe molti più ammiratori tra i suoi nemici, piuttosto che tra i vertici militari tedeschi. Il motivo è presto detto: Rommel guidava le proprie truppe sempre in prima linea. Da un lato questo gli procurava la devozione dei suoi soldati che lo vedevano presente là dove si rischiava la vita; dall'altro questa era un'ottima scusa usata da Rommel per fare di testa propria, ignorando gli ordini dei suoi superiori. Molti dei brillanti successi di Rommel erano dovuti ai suoi improvvisi cambi di strategia, decisi sul fronte, senza alcun preavviso. Il merito venne imputato al suo intuito, ma la ragione era ben diversa. Gli inglesi infatti, già dal gennaio 1940, avevano decifrato "Enigma", il codice usato dai tedeschi per criptare gli ordini impartiti dal quartier generale militare ai comandanti sul campo. In questo modo gli inglesi potevano prevedere le azioni dei tedeschi e neutralizzarle. Ciò non funzionava con Rommel, proprio perchè egli cambiava strategia senza avvisare nessuno e senza obbedire al quartier generale. Nel maggio 1940 la vittoria lampo sulla Francia fu in buona parte merito suo. La sua stella stava brillando sin troppo. Hitler lo promosse a capo dell’Africa Korps: un modo elegante per confinare su di un fronte secondario un soldato che si era distinto in modo eccessivo. Un aneddoto spiega molto di lui. Disprezzava i propri superiori, snobbava Mussolini venuto in Libia per fare passerella, ma trovava il tempo per essere presente al letto di morte di un comandate alleato che si era battuto con onore (Maggiore Leopoldo Pardi 10.07.1942). Nel corso di una battaglia in Nord Africa, i soldati di Rommel presero prigionieri alcuni ufficiali e soldati sudafricani. Un ufficiale catturato chiese udienza a Rommel, ed una volta ottenutala avanzò richiesta di essere tenuto prigioniero in una gabbia distinta rispetto a quella dei suoi soldati negri. Rommel rispose semplicemente: “avete combattuto con la stessa divisa, condividerete la stessa gabbia”.
Nel marzo 1943 venne spostato in Italia, per organizzare le difese in previsione dello sbarco in Sicilia, e nel 1944 venne chiamato in Normandia per tentare di fermare lo sbarco alleato. Rommel voleva posizionare le divisioni il più possibile vicine alla spiaggia. L'aristocrazia militare, al contrario, suggeriva ad Hitler di schierarle intorno a Parigi. Hitler non seppe a chi dare ascolto e commise l'errore di scegliere la via di mezzo. Posizionate tra la spiaggia e Parigi, le forze tedesche risultarono inutili. Solo in un punto della costa le armate tedesche poterono cannoneggiare la spiaggia, e lì provocarono danni gravissimi agli angloamericani. In Normandia Rommel venne ferito gravemente il 17 luglio a seguito di un attacco e ricoverato in Germania. Non risulta tuttavia che la RAF abbia in quel giorno effettuato operazioni del genere, ed alcuni ritengono che a sparare fosse stato un aereo della Luftwaffe, per ordine di Hitler che sospettava (o sapeva) di suoi contatti con gli alleati per trattare la resa. Di certo, tre giorni dopo, il 20 luglio 1944, si ebbe il fallito attentato ad Hitler organizzato da alcuni generali tedeschi. Rommel non era certamente tra gli organizzatori (l'aristocrazia militare lo aveva escluso ancora una volta), ma forse sapeva ed aveva taciuto. Hitler gli impose la scelta tra il suicidio (ed il risparmio della sua famiglia) o la corte marziale e l’esecuzione. Rommel era ancora troppo popolare perché Hitler potesse additarlo come traditore. Scelse il suicidio il 14.10.1944. Nella versione della propaganda nazista la sua morte era conseguenza delle ferite di guerra. Ebbe funerali di Stato.
Mi piace pensare che Ernst Leitz II abbia scelto Rommel perché era il personaggio pubblico tedesco meno nazista dell’epoca. Era impensabile infatti che nel 1941 la Leitz potesse premiare un non tedesco, per cui si trattava di scegliere il meno peggio.
Rommel era anche un accanito utente Leica. In molte foto compare in uniforme con la sua Leica IIIb. Non esistono invece immagini con la Leica IIIc #375000 avuta in dono, né si ha notizia di che fine essa abbia fatto.






#390000 donata a Ludwig Leitz, il figlio di Ernst Leitz II





La fotocamera venne terminata il 28.11.1942 e consegnata a Ludwig Leitz il 01.12.1942. E’ significativo notare che questa fotocamera venne costruita con largo anticipo rispetto alle consorelle con numero di serie immediatamente precedente e successivo. La fotocamera #389999 infatti venne costruita solo il 28.01.1944, oltre un anno dopo. Anche questo elemento è significativo.
Come detto, nel novembre 1942 Leitz donò la Leica #375000 ad Erwit Rommel. Per decidere a chi assegnare quella camera Leitz impeigò più di un anno. A mio parere, la questione della assegnazione delle Leica a cifra tonda in quegli anni di guerra, rappresentava un enorme motivo di imbarazzo per Leitz. Appare verosimile che, nel novembre 1942, scelto infine Rommel (come il meno peggio, a mio avviso), Leitz abbia voluto anche risolvere il problema dell’anniversario successivo, assegnano la Leica #390000 al figlio. Un modo per non assegnarla a nessuno.
Alla fine degli anni ’70 questa leica tornò in fabbrica per essere dotata di cuscinetti a sfera, ossia trasformata in una IIIcK, pur senza l’incisione della “K” accanto al numero di serie. Per l’occasione venne anche nuovamente cromata. Pochi anni fa è stata venduta nel corso di un’asta.

Per la serie, anche i tedeschi sbagliano, il 28.01.1944 la normale produzione Leica raggiunse il fatidico numero di serie #389999. A quel punto si sarebbe dovuto saltare direttamente al #390001, ed invece alla Leitz nessuno si era ricordato del fatto che la Leica #390000 era già stata fabbricata ed assegnata 14 mesi prima; per cui venne fabbricata una seconda Leica #390000 e spedita il giorno stesso alla Luftwaffe. Per mettere una pezza all’errore, sui registri Leica, questa seconda Leica #390000 compare seguita da un asterisco dopo il numero di serie. Asterisco che sicuramente non venne tuttavia inciso sul corpo della Leica. Di questa seconda Leica non esiste più traccia. Probabilmente gli angloamericani avranno tolto la Leitz dall’imbarazzo, abbattendo opportunamente lo Stuka che la trasportava nei cieli.

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