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La "tacca" delle Leica IIIc stepper

Il mistero della "tacca" presente su (quasi) tutte le Leica IIIc stepper

La Leica IIIc bellica è probabilmente la più interessante tra tutte le Leica a vite mai prodotte.
Nessun altro modello ha avuto tante varianti nel corso dei pochi anni (1940-1946) di produzione.
Un elemento della Leica IIIc in particolare non è mai stato studiato a fondo.
Parliamo della “tacca” presente sopra il gradino (cd “zampa di anatra”) su cui poggia la leva di sganciamento della pellicola.
Tale gradino è rinvenibile esclusivamente sulle Leica IIIc belliche.


il "gradino" delle Leica IIIc belliche, anche detto "zampa di anatra"

Se tutte le Leica IIIc belliche hanno il caratteristico gradino, non tutte tra queste hanno anche la tacca sul gradino. 

In particolare sono prive di tacca le prime 4.950 circa Leica IIIc (numero di serie compreso tra 360.101 e 365.031 ca). La tacca compare invece in tutte le successive 32.275 Leica IIIc belliche.
La domanda che mi sono posto è semplice, ma la risposta è introvabile su internet: “A cosa serviva quella tacca?”
La seconda domanda è legata alla prima: “Perché le prime Leica IIIc ne erano sprovviste?”

Ho chiesto a molti esperti, tutti mi hanno riferito la loro opinione, ma nessuno aveva la risposta ufficiale.
Alla fine ho trovato da solo la risposta e, debbo dire, essa si avvicina moltissimo a quella che mi avevano comunicato gli esperti.
La risposta ufficiale, della Leitz di Wetzlar, la si legge tra le righe del libretto di istruzioni della Leica IIIc bellica.
In realtà un vero libretto delle istruzioni della IIIc bellica non è mai esistito. Occorre ricordare che tale fotocamera venne introdotta nel 1940, quando la seconda guerra mondiale era già iniziata e le materie prime erano razionate. All’epoca non c’era carta da destinare ad usi futili quali un libretto di istruzioni. Agli acquirenti delle prime Leica IIIc veniva pertanto consegnato il libretto di istruzioni di un precedente modello (la Leica IIIa) corredato tuttavia da un supplemento di quattro pagine, il quale illustrava le differenze della IIIc rispetto alla IIIa.



Questo supplemento, denominato “Gebrauchs-Anleitung zur Leica Ergänzungsblatt zur Liste Nr. 7630a VII Leica-Modell IIIc” era ovviamente redatto esclusivamente in tedesco.
Nel 1940 la Germania hitleriana era infatti in guerra contro gli inglesi e da lì ad un anno lo sarebbe stata anche contro gli USA. Di fatto ben poche Leica prodotte durante la guerra vennero esportate fuori della Germania. In quegli anni infatti le fotocamere Leica erano destinate prevalentemente per usi bellici; ed al pari di armi, navi ed aerei militari, era escluso che potessero essere venduti ad altri Stati, quand'anche alleati, mentre la Germania era in guerra.
Recentemente sono entrato in possesso di una copia originale di tale “Gebrauchs-Anleitung zur Leica Ergänzungsblatt zur Liste Nr. 7630a VII Leica-Modell IIIc” stampato nel gennaio 1941.
Sono rimasto molto deluso nel constatare che, la figura del gradino (“zampa di anatra”) contenuta in tale copia, era priva di tacca.

Immagine tratta daGebrauchs-Anleitung zur Leica Ergänzungsblatt zur Liste Nr. 7630a VII Leica-Modell IIIc
stampato nel gennaio 1941
 

La tacca venne introdotta verso l’ottobre 1940, per cui tutti i modelli del gennaio 1941 ne erano provvisti
. E’ noto tuttavia che le immagini che compaiono nei libretti di istruzioni sono aggiornate con molto ritardo. Mi ero rassegnato a non conoscere la funzione della tacca.
Tuttavia, avendo fatto tradurre in maniera più accurata il passaggio decisivo che si legge sulla mia copia del supplemento di istruzioni, ho compreso il motivo per il quale la Leitz introdusse la tacca.

Ecco il passaggio in questione:

La traduzione di google è la seguente
Lo scarico della telecamera avviene come in precedenza (pagina 16), ma il puntatore deve essere acceso 6 sulla lettera R di tempo fino all'arresto.

Tuttavia la traduzione accurata è molto più illuminante
Lo svuotamento della telecamera avviene come in precedenza (pagina 16), ma il puntatore 6 deve essere spostato oltre la lettera R, fino all'arresto della corsa.

La frase chiave è “oltre la lettera R”.
Viene subito da chiedersi: perché Leitz non ha inciso la lettera “R” esattamente nel punto in cui deve essere spostata la leva di sblocco pellicola (il “puntatore”)?
La risposta appare chiarissima osservando le Leica IIIc bellica e IIIf affiancate, come nella foto sottostante.

Leica IIIf (sopra). Leica IIIc bellica (sotto)


Appare subito evidente che, nella Leica IIIf, la lettera “R” è stata incisa molto più a sinistra rispetto alla IIIc bellica. Parimenti, l’arco inciso nella IIIf tra le lettere “A” ed “R”, è decisamente più lungo rispetto alla IIIc. Perché questo? E’ facile rispondere: nella Leica IIIc bellica è proprio la presenza del gradino (“zampa di anatra”) ad impedire l’incisione della lettera “R” là dove avrebbe dovuto essere incisa: nello stesso punto dove compare nella Leica IIIf.
Se tuttavia la “R” è stata incisa (per ragioni di mancanza di spazio) in un punto anticipato rispetto al dovuto; non per questo la strada che deve percorrere la leva di sblocco per liberare la pellicola, è anch’essa diminuita. Si osservi la figura: le frecce verdi indicano le posizioni che deve raggiungere la leva per bloccare (A) e sbloccare (R) la pellicola.
Nella Leica IIIc bellica la lettera “R” è stata incisa a metà strada di tale percorso.
E’ facile immaginare che molti utilizzatori della Leica IIIc bellica siano stati tratti in inganno da tale posizione, e che abbiano pertanto spostato la leva di sblocco solo fino alla corrispondenza con la lettera “R” (freccia rossa). Tuttavia, in quella posizione, la pellicola non è sbloccata. Cercando di riavvolgere il negativo si ottiene resistenza. Forzando il riavvolgimento la pellicola si strappa, alcuni pezzi vagano all’interno della fotocamera e creano seri problemi.
Ecco spiegato il senso delle istruzioni contenute nel supplemento di quattro pagine: “il puntatore 6 deve essere spostato oltre la lettera R, fino all'arresto della corsa”.

Non tutti gli utilizzatori della Leica IIIc bellica, tuttavia, devono aver letto tali istruzioni, per cui, malgrado l’avvertimento, il problema della posizione equivoca della lettera “R” continuava a porsi.
Leitz decise pertanto di incidere sul gradino una tacca, che segnasse il punto che doveva essere raggiunto dalla leva per sbloccare efficacemente la pellicola.
Tale accorgimento tuttavia non produsse in pieno gli effetti sperati, ed infatti lo scrivente non aveva compreso la funzione di quella tacca.
Alla prima occasione utile (subito dopo la guerra) Leitz ridisegnò il top della Leica, eliminando definitivamente il gradino, in modo da poter riportare la lettera “R” nel luogo dove era conveniente che fosse incisa, ed eliminando la oramai inutile tacca.
Le Leica IIIc postbelliche presentano appunto queste caratteristiche. Stesso dicasi per i modelli successivi come la IIIf ecc.

In conclusione è possibile trarre questa morale: che i tedeschi potessero sbagliare era già noto (basti pensare agli otturatori delle Contax), ma che i tedeschi della Leitz di Wetzlar potessero introdurre sulle loro Leica una soluzione men che perfetta (una “R” incisa nel posto sbagliato), questa cosa giunge nuova. 
Adesso che lo so mi sembrano più umani.

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